Fastidio Alla Gola Come Se Avessi Qualcosa Rimedi?
Rimedi naturali Assicurati di usare una soluzione salina sterile o acqua distillata. Bere molti liquidi – Bere molti liquidi può aiutare ad alleviare la gola secca e può anche contribuire a prevenire l’aggravarsi dei sintomi. Si consiglia di bere almeno 8 bicchieri di liquidi al giorno.
Come disinfettare la gola infiammata?
Cinque rimedi naturali per curare il mal di gola –
Fare i gargarismi per disinfettare il cavo orale
I gargarismi sono un classico rimedio della nonna che possono essere fatti con acqua e ingredienti naturali. Ad esempio i gargarismi con acqua e limone agisce da antibatterico e apporta discrete quantità di vitamina C. Si possono provare anche i gargarismi con erbe aromatiche: salvia e basilico sono ottimi rimedi contro il mal di gola.
La liquirizia per combattere il mal di gola
Masticare radice di liquirizia può aiutare a dare sollievo al mal di gola, La liquirizia infatti si può assumere anche come decotto, bevuto poi freddo o tiepido. Bere il decotto di liquirizia dovrebbe dare sollievo all’istante.
Infuso di chiodi di Garofano
I chiodi di Garofano sono un potente antibatterico e hanno proprietà leggermente anestetizzanti. Per preparare l’infuso bisogna far bollire un cucchiaino di semi in una tazza d’acqua per circa un quarto d’ora, si filtra e si beve una volta intiepidito. Se il sapore è troppo forte, si può utilizzare questo infuso per fare dei semplici gargarismi.
Curcuma e miele, il rimedio che agisce dall’interno
Questo speciale mix di ingredienti agisce dall’interno rinforzando le difese immunitarie dell’organismo. Per prepararlo bisogna sciogliere mezzo cucchiaino di curcuma in polvere in due cucchiai di miele. Si può preparare in quantità maggiori in quanto si conserva in frigo e si può assumere un cucchiaino più volte al giorno.
- La propoli è un disinfettante naturale con proprietà balsamiche.
- È sicuramente uno dei prodotti naturali più conosciuti in tutto il mondo.
- Puoi assumere la propoli sotto forma di estratto sciolto in un bicchiere d’acqua.
- Se il gusto è troppo forte puoi aggiungere anche miele e limone.
- Se i rimedi della nonna non sono di tuo gradimento o hai bisogno di un prodotto più professionale, puoi rivolgerti al tuo farmacista o erborista di fiducia per chiedere un integratore alimentare specifico per il mal di gola,
Gli integratori fitoterapici più efficaci contro il mal di gola contengono alcuni ingredienti chiave quali:
- l’Acerola che contiene elevate quantità di Vitamina C, fondamentale per mantenere la corretta funzione del sistema immunitario;
- l’Echinacea, un immunostimolante naturale in grado di fortificare le difese dell’organismo ;
- l’Erismo, chiamata anche « l’erba dei cantanti », in quanto è particolarmente efficace per lenire e alleviare le infiammazioni alla gola;
- l’olio essenziale di Eucalipto, che ha proprietà balsamiche in grado di aprire le vie respiratorie e contrastare la congestione influenzale.
linee e prodotti consigliati : Mal di gola: cinque rimedi naturali per combatterlo subito
Quali sono i sintomi di un tumore alla gola?
Tumore laringe faringe: sintomi, prevenzione, cause, diagnosi I tumori della faringe e della laringe, assieme ai tumori di cavo orale, ghiandole salivari, cavità nasali e seni paranasali, rientrano tra i tumori delle vie aerodigestive superiori (VADS) e fanno parte dei cosiddetti tumori della testa e del collo,
La faringe è un canale cilindrico lungo circa 15 centimetri, posto tra cavità nasale, bocca ed esofago. Consente la progressione del bolo alimentare dalla bocca verso l’esofago e il passaggio dell’aria, opportunamente umidificata e scaldata, da naso e bocca verso la trachea. La faringe è divisa in tre porzioni: nasofaringe (o rinofaringe), orofaringe e ipofaringe,
L’orofaringe è la parte di faringe in continuazione con la parte posteriore della bocca; include la base della lingua, il palato molle, l’arco delle tonsille e la parte posteriore della cavità della bocca stessa. L’ipofaringe è la porzione della faringe che prosegue con l’esofago.
- La laringe è un organo dell’apparato respiratorio lungo circa 12 centimetri che collega la faringe con la trachea.
- Ha una struttura cartilaginea rivestita al suo interno da una mucosa.
- La parte superiore della laringe è chiusa dall’epiglottide, una valvola di cartilagine situata tra le vie aeree e digestive: quando è aperta, avviene la respirazione, quando è chiusa, avviene la deglutizione.
In questo modo si evita che il cibo finisca nella trachea. La laringe ospita le corde vocali, organo fondamentale della fonazione. L’oncologa Laura Locati parla dei tumori della laringe e della faringe e fa il punto sui progressi della ricerca su queste malattie.
Nel mondo i tumori della faringe e della laringe rappresentano il 4 per cento circa di tutte le neoplasie maligne diagnosticate negli uomini e l’1 per cento di quelle riscontrate nelle donne. In Italia si contano circa 2.800 nuovi casi l’anno di tumore della laringe tra gli uomini e 500 tra le donne,
I tumori della faringe hanno un’ incidenza simile nelle donne e leggermente inferiore negli uomini, ma mortalità più elevata rispetto ai tumori della laringe ; in Italia si registrano circa 2.250 nuovi casi l’anno per gli uomini e 650 per le donne. Il tumore del nasofaringe è molto raro in Italia : ha un’incidenza annuale di 1 caso ogni 100.000 persone, con tassi più elevati nei pazienti di età superiore ai 65 anni.
Considerando l’insieme dei tumori del distretto testa-collo, in Italia ogni anno si registrano circa 7.500 nuovi casi tra gli uomini e 3.000 tra le donne: sono complessivamente al quinto posto delle neoplasie più diffuse. La prevalenza (cioè il numero di persone in vita alle quali è stata diagnosticata la malattia) è di oltre 100.000 casi.
I principali fattori di rischio per i tumori della laringe e della faringe sono il fumo di sigaretta e il consumo di alcol : il 90 per cento circa dei pazienti affetti da queste neoplasie fuma e beve. Fumo e alcol hanno un’azione sinergica : l’assunzione combinata di tabacco e alcol moltiplica infatti il rischio di sviluppare uno di questi tumori.
Negli ultimi vent’anni si è osservato un aumento dell’ incidenza di tumori orofaringei nei giovani, È stato dimostrato che queste neoplasie non sono associate al consumo di alcol e di tabacco, ma all’infezione da Papilloma Virus ( HPV, Human Papilloma Virus), lo stesso agente responsabile del cancro della cervice uterina, trasmesso in questi casi per via sessuale e in particolare con i rapporti orali.
I tumori nasofaringei invece possono essere associati al virus di Epstein-Barr (EBV), l’agente patogeno che causa la mononucleosi e altre forme oncologiche come i linfomi. L’età media alla diagnosi di un tumore della faringe è di 64 anni e il 95 per cento di questi tipi di tumori insorge dopo i 40 anni.
- Il cancro della laringe colpisce soprattutto le persone di età superiore ai 55 anni.
- I tumori delle vie aerodigestive superiori sono più frequenti nei maschi che nelle femmine.
- Il 95 per cento dei tumori della laringe e della faringe ha origine dalle cellule epiteliali che rivestono questi organi; il restante 5 per cento, dagli altri tessuti presenti nel distretto, per esempio ghiandole (adenocarcinomi), tessuto muscolare o connettivale (sarcomi), o da tessuto linfatico (linfomi).
Nell’orofaringe possono comparire alterazioni precancerose dette leucoplachia (macchia bianca) ed eritroplachia (macchia rossa). Si tratta di lesioni a potenziale rischio di trasformazione, In genere le lesioni bianche hanno minor rischio di evoluzione in un cancro (intorno al 5-10 per cento) rispetto a quelle rosse (fino al 70 per cento).
- Solo la biopsia, cioè il prelievo con esame istologico di una parte della lesione, permette di valutare l’entità del rischio di trasformazione tumorale ( displasia lieve, media o severa) ovvero la presenza di una lesione già neoplastica ( carcinoma in situ, carcinoma microinvasivo).
- I sintomi di un tumore maligno alla faringe o alla laringe sono spesso subdoli e non sempre specifici; variano a seconda della sede e dell’estensione della massa tumorale.
Per esempio, i sintomi più frequenti dei tumori della laringe sono un abbassamento di voce immotivato e persistente (per più di due settimane) con variazione del timbro vocale, dolore (talvolta irradiato all’orecchio) e difficoltà nella deglutizione, oppure gonfiore dei linfonodi (adenopatia) del collo,
- I tumori della base della lingua e dell’epiglottide danno una vaga sensazione persistente di corpo estraneo, a volte accompagnato da un dolore irradiato all’orecchio (otalgia riflessa), o si manifestano direttamente con l’ingrossamento dei linfonodi del collo.
- Per tali motivi, mentre i tumori delle corde vocali sono in genere diagnosticati in fase iniziale, i tumori orofaringei sono diagnosticati in fase più avanzata, a causa di sintomi frequentemente trascurati dai pazienti (perché del tutto simili al consueto mal di gola o perché i linfonodi ingrossati sono interpretati come conseguenza di un’infiammazione delle vie aeree).
I disturbi più comuni provocati dai tumori che crescono nel nasofaringe sono sensazione di naso chiuso permanente, fuoriuscita di secrezioni e di sangue dal naso (epistassi), sensazione di orecchie tappate (per la chiusura della tuba di Eustachio). Questo tipo di tumore dà spesso metastasi ai linfonodi, che frequentemente rappresentano il primo segno clinico di malattia.
- I tumori dell’ipofaringe, più rari dei primi due, si manifestano con difficoltà a deglutire ( disfagia ), talora associata ad alterazioni del timbro di voce, difficoltà respiratorie ( dispnea ) soprattutto nelle forme avanzate e otalgia riflessa.
- Per ridurre il rischio di tumore delle vie aerodigestive superiore è raccomandabile non consumare tabacco in alcuna forma, limitare l’alcol e avere rapporti sessuali protetti,
Un esame del distretto orale e faringo-laringeo potrebbe essere particolarmente utile per tutti i soggetti di età superiore a 60 anni, fumatori e bevitori. È atteso che la vaccinazione contro il virus HPV consentirà in futuro di prevenire la maggior parte dei tumori HPV-correlati, inclusi i tumori dell’orofaringe.
In presenza di sintomi sospetti, l’esame più utile per la diagnosi dei tumori della faringe e della laringe è la laringoscopia, una procedura indolore che permette al medico di ispezionare la laringe e le corde vocali. Questo esame si esegue con un laringoscopio a fibre ottiche, che è dotato di illuminazione propria e viene introdotto in gola attraverso la cavità nasale (laringoscopio flessibile) e consente di valutare la funzione laringea (motilità delle corde vocali) e la eventuale presenza di ulcerazioni o masse faringee e laringee.
A integrazione della visita otorinolaringoiatrica in fibroscopia, è possibile ricorrere all’ endoscopia ad alta definizione in NBI (Narrow Band Imaging), un sistema innovativo di tecnologia ottica che enfatizza la vascolarizzazione della mucosa consentendo di identificare non solo le lesioni neoplastiche, ma anche quelle sospette.
Come per la maggior parte dei tumori, la probabilità di guarigione dipende dalla sede e dall’estensione della neoplasia e dalle condizioni generali di salute del paziente, I tumori di faringe e laringe sono classificati in quattro stadi di gravità crescente. Per la stadiazione (il processo che permette di assegnare uno stadio alla malattia) si utilizza il cosiddetto sistema TNM : il parametro T descrive la dimensione del tumore, il parametro N indica l’eventuale interessamento dei linfonodi e il parametro M fa riferimento alla presenza o meno di metastasi a distanza,
Le linee guida più recenti hanno introdotto una novità molto importante per i tumori dell’orofaringe: in virtù del forte valore prognostico positivo rappresentato dall’infezione con HPV, l’attuale classificazione distingue i tumori dell’orofaringe HPV-correlati da quelli non HPV-correlati.
- Una neoplasia a rapida crescita può ostruire le vie aeree, impedendo al paziente di respirare e rendendo necessaria una tracheotomia, cioè l’apertura chirurgica delle vie aeree al di sotto dell’ostacolo, in genere a livello della parte iniziale della trachea.
- Complessivamente la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 60 per cento circa, oscilla tra il 90-95 per cento nei pazienti con tumori limitati ed è del 20 per cento nei pazienti con tumori metastatici.
I tumori della laringe possono essere curati chirurgicamente con interventi che, nei tumori circoscritti, consentono la conservazione della funzione vocale, respiratoria e della deglutizione. Nei tumori allo stadio iniziale, l’asportazione della lesione può essere eseguita per via endoscopica, disponibile nei centri ad alta specializzazione.
- L’evoluzione delle tecniche chirurgiche degli ultimi anni ha consentito l’impiego di chirurgie conservative anche per lesioni di dimensioni maggiori, lasciando la laringectomia (ossia l’asportazione completa dell’organo, comprese le corde vocali) come ultima opzione.
- Anche in assenza di laringe e corde vocali è possibile tornare a parlare utilizzando tecniche alternative di emissione del suono ricorrendo a uno specifico addestramento (logoterapia) o all’impiego di speciali apparecchi (protesi fonatorie).
In alternativa all’intervento demolitivo, i protocolli di chemioradioterapia, i cosiddetti protocolli di preservazione d’organo, permettono di curare le neoplasie avanzate faringo-laringee senza ricorrere alla laringectomia. Alcuni tumori dell’orofaringe in fase molto iniziale possono essere trattati con chirurgia robotica.
- Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si ricorre alla radioterapia, a cui si associa la chemioterapia negli stadi più avanzati della malattia.
- I tumori nasofaringei si curano con la sola radioterapia nel caso di lesioni più piccole.
- L’associazione di chemioradioterapia è invece sempre raccomandata nelle fasi più avanzate e, in casi selezionati, può essere utilizzata anche la chemioterapia di induzione, che si esegue cioè prima del trattamento di chemioradioterapia.
La chirurgia nei tumori nasofaringei viene praticata solo in caso di recidive locali o di interventi sui linfonodi del collo, se non guariti con la chemioradioterapia. Viste le complessità delle scelte, sarebbe opportuno discutere sempre le opzioni di cura in un ambito multidisciplinare,
Da un punto di vista della radioterapia, lo standard terapeutico per tutti i tumori di testa e collo è la radioterapia a intensità modulata o IMRT e la sua evoluzione, la modulate arc therapy (VMAT) ; queste tecniche sembrano essere meglio tollerate e consentono di non danneggiare le strutture adiacenti.
È possibile che, in futuro, abbia un ruolo anche la radioterapia con particelle pesanti, come i protoni. Per le forme metastatiche, l’immunoterapia da sola o in combinazione con la chemioterapia è il trattamento di prima scelta nei tumori di faringe e laringe che esprimono la molecola bersaglio (PD-L1), mentre nei casi PD-L1 negativi l’associazione di cetuximab, farmaco biologico diretto contro il recettore EGFR, e chemioterapia rappresenta la terapia standard.
Sono al momento in fase di sperimentazione dei vaccini terapeutici contro HPV, Nei pazienti con carcinoma del nasofaringe, la chemioterapia è invece sempre la prima scelta, ma potrebbe essere sostituita in futuro dalla combinazione di immunoterapia e chemioterapia. Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
: Tumore laringe faringe: sintomi, prevenzione, cause, diagnosi
Come disinfettare la faringe?
Inalazioni: cloruro di sodio per disinfettare le vie aeree, aumentare il grado di umidità interna. Sottoporsi a suffumigi con il sale grosso aiuta a decongestionare le vie aeree, a disinfettare narici e gola, utili in caso di faringite cronica catarrale.
Cosa vuol dire avere la sensazione di un nodo in gola?
La causa della sensazione di bolo non è certa. Può originare da un aumento della tensione muscolare nei muscoli faringei o della regione inferiore alla faringe oppure essere dovuto a reflusso gastroesofageo. La sensazione talora insorge in presenza di certi stati emozionali, come lutto o orgoglio, ma spesso non vi è correlata.
- La sensazione di bolo non è pericolosa e non dà luogo a complicanze.
- Tuttavia, certe patologie più serie a carico dell’esofago possono talora essere scambiate con questo sintomo.
- Tra queste, membrane esofagee Membrane esofagee Le membrane esofagee sono sottili reticoli che si sviluppano all’interno della parte superiore dell’esofago e causano difficoltà di deglutizione (disfagia).
(Vedere anche Panoramica sulle ostruzioni. maggiori informazioni superiori, spasmo esofageo Spasmo esofageo Lo spasmo esofageo è un disturbo delle onde ritmiche delle contrazioni muscolari (peristalsi) dell’esofago. La causa esatta di questo disturbo non è nota. I sintomi comprendono dolore toracico. maggiori informazioni, malattia da reflusso gastroesofageo Malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) Nella malattia da reflusso gastroesofageo il contenuto dello stomaco, compresi acido e bile, refluiscono dallo stomaco all’esofago, causandone l’infiammazione oltre a dolore localizzato nella. (GERD), patologie muscolari come miastenia gravis Miastenia gravis La miastenia gravis è una malattia autoimmune che compromette la comunicazione fra i nervi e i muscoli, provocando episodi di debolezza muscolare. La miastenia gravis deriva da un malfunzionamento.
- Maggiori informazioni, distrofia miotonica Distrofia miotonica La distrofia miotonica è una distrofia muscolare rara che colpisce la capacità di rilassare i muscoli in modo volontario.
- Il termine miotonia si riferisce a un ritardo del rilassamento dopo.
- Maggiori informazioni o miosite autoimmune Miosite autoimmune La miosite autoimmune causa infiammazione e debolezza a livello muscolare (polimiosite) o cutaneo e muscolare (dermatomiosite).
Il danno muscolare può causare dolore ai muscoli, mentre la debolezza. maggiori informazioni e tumori del collo o del torace superiore. Tali patologie interessano generalmente la deglutizione e/o danno luogo ad altri sintomi, oltre alla sensazione di nodo in gola. In presenza di questa sensazione, raramente è necessaria la valutazione immediata del medico.
- Le informazioni riportate di seguito possono essere utili per decidere se sia necessario un consulto medico e cosa aspettarsi durante la visita.
- In pazienti con sensazione di bolo, certi sintomi e manifestazioni sono suggestivi della presenza di un altro disturbo e devono essere interpretati come campanelli d’allarme.
Tra questi troviamo:
Mal di gola o al collo Perdita di peso Comparsa improvvisa Debolezza muscolare Progressivo peggioramento dei sintomi
In presenza di segnali d’allarme, è necessario rivolgersi al medico entro qualche giorno o una settimana. In assenza di segnali d’allarme, è opportuno contattare il medico telefonicamente. In base alla gravità e alla natura della sensazione, il medico potrà suggerire di attendere l’evolversi dei sintomi oppure concordarsi su una possibile data per la valutazione.
- Il medico pone domande relative ai sintomi del soggetto e all’anamnesi medica, quindi conduce un esame obiettivo.
- I risultati dell’anamnesi e dell’esame obiettivo aiutano a decidere se siano necessari ulteriori esami.
- L’anamnesi mira alla differenziazione tra sensazione di bolo e difficoltà nella deglutizione, che suggerisce la presenza di un disturbo strutturale o della motilità (movimento) della gola o dell’esofago.
Il medico chiede al paziente di descrivere chiaramente i sintomi, in particolare la loro correlazione con la deglutizione (come sensazione di blocco del cibo) ed eventi emotivi. Inoltre verifica la presenza di eventuali altri segnali d’allarme. L’esame obiettivo è incentrato sulla bocca e sul collo.
Il medico esamina e procede a palpazione del pavimento orale e del collo per verificare l’eventuale presenza di masse. Analizza quindi la faringe con una sonda di esplorazione flessibile e sottile al fine di indagare la regione retrofaringea e le corde vocali. Osserva inoltre il paziente quando ingerisce acqua e un alimento solido come un cracker.
Segnali di allarme o il riscontro di alterazioni in sede di esame obiettivo sono suggestivi di un disturbo meccanico o della motilità della deglutizione. In presenza di sintomi cronici che insorgono nel corso di episodi di lutto attenuabili con il pianto, è probabile una diagnosi di sensazione di bolo.
In presenza di sintomi non correlati alla deglutizione, in assenza di segnali d’allarme (in particolare assenza di dolore o difficoltà nella deglutizione) e a fronte di un normale esame obiettivo (anche deglutizione osservata dal medico), la diagnosi molto probabilmente è di sensazione di bolo. In questi casi raramente si rende necessaria l’esecuzione di accertamenti.
La sensazione di bolo non richiede alcun trattamento, se non un approccio di rassicurazione e di empatia. In alcuni casi, semplicemente il riconoscimento del fatto che l’origine della sensazione di bolo proviene da certi stati emozionali è tutto ciò di cui ha bisogno il paziente.
I sintomi legati alla sensazione di nodo in gola non sono correlati alla deglutizione. Il paziente non deve sottoporsi ad accertamenti salvo nei casi in cui i sintomi siano correlati alla deglutizione, l’esame obiettivo risulti alterato o il paziente presenti segnali d’allarme.
NOTA: Questa è la Versione per i pazienti. CLICCA QUI CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI Copyright © 2023 Merck & Co., Inc., Rahway, NJ, USA e sue affiliate. Tutti i diritti riservati.
Cosa bere per disinfettare gola?
Per velocizzare i tempi di guarigione, si consiglia di bere tisane a base di: Camomilla (Matricaria recutita L.): conferisce un sollievo alle mucose irritate → proprietà antinfiammatorie, sedative, battericide, antimicotiche.
Come disinfettare la gola dai batteri?
Rimedi naturali – Per poter fare i gargarismi, si possono utilizzare diversi tipi di colluttori, ma è anche possibile preparare una soluzione home-made, Ecco qui alcuni esempi:
- decotto di altea, malva, foglie di piantaggine e semi di lino per il mal di gola, la tonsillite e le irritazioni della gola.;
- decotto di foglie di menta, semi di anice verde e timo contro l’alitosi;
- decotto di bistorta o calendula per afte, stomatite e vescicole della bocca;
- decotto di foglie di salvia, infiorescenza di lavanda e foglie di menta per la gengivite.
Esistono altri rimedi naturali per le infiammazioni che colpiscono il cavo orale:
- I gargarismi col bicarbonato sono utilissimi per bilanciare il normale pH orale.
- I gargarismi con aceto e limone sono ottimi alleati contro la faringite.
- I gargarismi con acqua ossigenata sono ottimi per disinfettare la cavità orale e contrastare le infiammazioni delle gengive e della gola.
Come eliminare il muco in gola da reflusso?
Agire sulla causa per eliminare il sintomo – Per alleviare la tosse da reflusso bisogna curare la causa che la genera, In questo caso, l’i, il bruciore di stomaco e il reflusso. Si possono, però, usare degli accorgimenti anche a livello di gola, perché il bruciore causato da reflusso può diventare un vero e proprio mal di gola o laringite.
Può perciò essere d’aiuto la presenza di un umidificatore nelle stanze dove si soggiorna più a lungo. Si possono fare dei gargarismi con un bicchiere contenente acqua tiepida, limone e un cucchiaino di sale, oppure con acqua e aceto. Quando c’è la presenza di muco in gola dovuto a reflusso, i rimedi naturali possono essere d’aiuto.
Il consiglio è di bere molto spesso e soprattutto liquidi a temperatura ambiente anche addolciti con il miele. Possono essere d’aiuto anche i fumenti, usando prodotti balsamici e infusi a base di piante con proprietà lenitive come la camomilla. Per non favorire il reflusso acido e i colpi di tosse, cerchiamo di attendere almeno tre ore dai pasti prima di coricarci.
Come si presenta il papilloma virus in bocca?
Raucedine, ingrossamento dei linfonodi, dolore durante la deglutizione, perdita di peso inspiegabile.
Dove dà fastidio il reflusso?
Quali sono i sintomi caratteristici del reflusso gastroesofageo? – «Il primo e più diffuso sintomo è la sensazione di bruciore che compare dietro lo sterno, in corrispondenza della parte superiore centrale dell’addome. A questo bruciore può accompagnarsi un dolore sempre localizzato in quest’area.
Come sfiammare la laringe da reflusso?
Reflusso laringofaringeo: prevenzione e rimedi naturali. – Lo stile di vita e l’adozione di comportamenti adatti può essere di grande aiuto per contrastare e anche per prevenire il reflusso. Ecco alcuni consigli e rimedi contro il mal di gola da reflusso.
- Ridurre lo stress è fondamentale. Occorre trovare un equilibrio tra i propri impegni ed il tempo libero, ritagliando momenti completamente per se stessi;
- Fare movimento si rivela sempre utile. Yoga, pilates, stretching e passeggiate aiutano molto;
- Eliminare il fumo è davvero importante, non solo per il reflusso gastrico, ma per tutto.
- Ridurre gli alcolici è un punto essenziale. Evitare i superalcolici e consumare con moderazione vino e birra è un’ottima abitudine.
- Preferire cibi leggeri è molto importante. Pesce, carni bianche, affettati magri, frutta, verdura poco condita, riso, sono più facili da digerire e limitano gli effetti del reflusso.
- Fare piccoli pasti durante la giornata, Evitare le abbuffate in modo tale da non sovraccaricare di lavoro lo stomaco è buona abitudine;
- Bere prima o dopo i pasti, ma non durante, così da non diluire i succhi gastrici;
- Indossare abiti morbidi in vita
- Dormire con la testa rialzata.
L’ aloe vera e la malva sono tra i rimedi naturali migliori per contrastare il reflusso laringofaringeo. Questo perché hanno notevoli proprietà emollienti e rilassanti nei confronti dei tessuti dell’esofago, dello stomaco, della gola e lingua. Possono essere assunte sottoforma di decotti freddi oppure si possono trovare in farmaci e prodotti specifici contro il reflusso.
Dove fa male con il reflusso?
I sintomi: variabili a seconda della causa – » Rigurgiti, dolore e bruciore retrosternale (dallo stomaco risale nel torace dietro lo sterno) e difficoltà nella deglutizione (disfasia) sono i sintomi più diffusi, che assumono però caratteristiche diverse in base alla tipologia di esofagite.
Ad esempio nella forma causata dalla risalita dei succhi gastrici, i sintomi sono quelli tipici della malattia da reflusso gastroesofageo, ovvero dolore e bruciore dietro allo sterno che tende a peggiorare dopo aver mangiato o essersi sdraiati e rigurgito di cibo o di liquido amaro o acido in bocca.
In alcuni casi possono comparire anche tosse secca e stizzosa, raucedine e asma, Chi invece soffre di esofagite eosinofila manifesta invece più comunemente deglutizione difficoltosa, occlusione da bolo alimentare e, nei casi più gravi, restringimento cronico dell’esofago (stenosi).
Quando deglutisco mi dà fastidio?
Generalità – La faringite, o mal di gola, è l’infiammazione a carico della faringe, Situata nella parte posteriore della bocca, la faringe è un canale muscolo-membranoso che consente al cibo di imboccare la via dell’ esofago, La faringite può essere dovuta a cause diverse, tra cui virus (principali responsabili), batteri, allergie, risalita di succo gastrico dallo stomaco ecc.
Come eliminare il muco in gola da reflusso?
Agire sulla causa per eliminare il sintomo – Per alleviare la tosse da reflusso bisogna curare la causa che la genera, In questo caso, l’i, il bruciore di stomaco e il reflusso. Si possono, però, usare degli accorgimenti anche a livello di gola, perché il bruciore causato da reflusso può diventare un vero e proprio mal di gola o laringite.
Può perciò essere d’aiuto la presenza di un umidificatore nelle stanze dove si soggiorna più a lungo. Si possono fare dei gargarismi con un bicchiere contenente acqua tiepida, limone e un cucchiaino di sale, oppure con acqua e aceto. Quando c’è la presenza di muco in gola dovuto a reflusso, i rimedi naturali possono essere d’aiuto.
Il consiglio è di bere molto spesso e soprattutto liquidi a temperatura ambiente anche addolciti con il miele. Possono essere d’aiuto anche i fumenti, usando prodotti balsamici e infusi a base di piante con proprietà lenitive come la camomilla. Per non favorire il reflusso acido e i colpi di tosse, cerchiamo di attendere almeno tre ore dai pasti prima di coricarci.
Come si può curare la disfagia?
Disfagia: che cos’è e come si cura? | Sanità Informazione Che cos’è la disfagia? Difficoltà ad ingerire cibi solidi o liquidi e sensazione che gli alimenti rimangano a metà fra bocca e stomaco: si chiama disfagia ed è una condizione che causa frequenti tossi, blocchi in gola, insieme a un senso di soffocamento, perdita di saliva e rigurgiti.
Questa malattia, si verifica di frequente con l’avanzare dell’età ed è spesso legata alla presenza di altri condizioni che compromettono il sistema nervoso o da condizioni che ostruiscono o restringono l’esofago. Quali le cause più comuni? Le cause della disfagia possono essere molteplici, le più comuni sono: la presenza di tumori benigni o maligni, che possono essere collocati a livello della faringe o della tiroide; danni neurologici che provocano una paralisi dei muscoli linguali; sclerosi laterale amiotrofica; morbo di Parkinson; sclerosi multipla; infezioni da Hiv; candida herpes e poliomielite.
Quali sono le cure? Le cure per la disfagia sono ampie come ampia è la casistica diagnostica. Nel caso si tratti di una disfagia orofaringea (quando la difficoltà di transito riguarda deglutizione e passaggio del cibo dall’orofaringe all’esofago) il medico può indirizzare da un neurologo, per effettuare altri test diagnostici.
- Inoltre potrà consigliare uno specialista per la terapia di deglutizione, che include esercizi per il coordinamento dei muscoli e per stimolare i nervi e apprendimento di tecniche di deglutizione.
- Nel caso della disfagia esofagea (quando la difficoltà di transito riguarda il passaggio attraverso l’esofago in direzione dello stomac) si può ricorrere a dei farmaci, soprattutto quando il problema è determinato dal reflusso gastroesofageo.
C’è anche l’approccio chirurgico, se si tratta di un tumore all’esofago, o la possibilità della dilatazione, che viene praticata per mezzo di un endoscopio, in grado di allungare ed espandere la larghezza dell’esofago. Nel caso in cui il problema sia particolarmente grave, impedendo al soggetto di mangiare e bere in modo adeguato, si possono consigliare delle diete speciali liquide, per evitare la perdita di peso e la disidratazione.
A volte è necessario ricorrere anche ad un sondino nasogastrico, per saltare il meccanismo di deglutizione. Tali problemi di deglutizione sono generalmente risolvibili con un logopedista che suggerirà quali cibi è meglio assumere, integratori per contrastare deficit nutrizionali, quali posture assumere.
E’ consigliabile assumere alimenti morbidi a piccoli bocconi, evitando cibi secchi o con consistenza mista e preferendo cibi morbidi come creme, yogurt, budini o formaggi freschi. : Disfagia: che cos’è e come si cura? | Sanità Informazione